Le Ads in YouTube rappresentano un’opportunità per chi vuole promuovere la propria attività, sia essa improntata alla vendita di un prodotto, all’erogazione di un servizio o anche solo alla crescita in termini di visibilità. È un Social potente, che nonostante la comparsa di concorrenti di un certo livello (primo su tutti Twich) sta tenendo botta e anzi si sta riconfermando come un punto di riferimento.
Chi ha già compreso l’importanza di YouTube per le azioni di marketing si starà chiedendo: è possibile procedere con il fai da te? Si può agire in prima persona senza l’aiuto di professionisti? La domanda è giustificata dal fatto che, in effetti, altri Social permettono una gestione “domestica”, per quanto le insidie non manchino mai. Ebbene, il caso di YouTube è diverso, e lo è per tre motivi. In primo luogo, le impostazioni che le Ads di YouTube permettono concretamente di settare sono relativamente poche. La partita, più che sulla mera tecnica, si gioca sui contenuti.
È necessaria una mentalità orientata al digital marketing, una certa esperienza alle spalle e skill estese. Insomma, imparare qualche regoletta e lanciare una campagna non basta. Creare i contenuti è complesso. Non si tratta di scrivere un testo, o di editare un’immagine. Il video è ben altra cosa. È un mondo a parte, che ha i suoi schemi, le sue regole, le sue prassi. Farcela da soli è fisicamente impossibile. Infine, il capitolo costi. Le Ads in YouTube coprono un ventaglio enorme. Si può pagare molto come pagare poco.
A differenza degli altri Social, l’intervallo di spesa può essere immenso. È necessario pertanto mettere in campo competenze specifiche, che un “profano” di solito non possiede. A chi affidarsi? Puoi fare riferimento a una costosissima agenzia, a un Social Media Manager, a un “classico” consulente di digital marketing. La scelta più conveniente ed efficace è però il Media Buyer. Un Media Buyer moderno, per lo meno. Negli ultimi anni la professione si è evoluta, occupando anche le sfere attigue al media buying, acquisendo competenze a 360 gradi.
Tutto senza compromettere il solido bagaglio di competenze riguardanti l’ottimizzazione dei costi. Un connubio, una sorta di doppia natura che si sposa alla perfezione con le difficoltà di YouTube. Mi chiamo Alessandro Lorenzi e sono un Media Buyer della nuova generazione. Posso accompagnarti nella gestione delle tue campagne con diversi gradi di pervasività. Vuoi agire in prima persona (scelta sconsigliata)? Posso supportarti, dirimere i tuoi dubbi, colmare le tue lacune. Vuoi affidarmi in toto le tue campagna? Meglio ancora: interpreterò le tue esigenze, recepirò le evidenze raccolte in fase strategica, ti aiuterò a raggiungere i tuoi obiettivi.
YouTube è un Social atipico, ma con una identità ben precisa. Il suo scopo è permettere all’utenza da un lato di creare video secondo il principio del self-broadcasting; dall’altro consentire agli altri di fruire di contenuti ora generalisti ora specialistici, elevando al massimo grado il concetto di on-demand. Non è un caso che gli account di YouTube prendano il nome di “canali”.
L’interazione su YouTube non si limita alla dinamica “pubblico un video-guardo un video”, ma si esprime anche attraverso alcune attività più coerenti con la categoria Social Network. Anzi, negli ultimi tempi questo aspetto è andato incontro a un deciso sviluppo. È possibile commentare, come ben sapete. Ma è possibile anche interloquire con i creator grazie alla sezione community, che trasforma YouTube in una sorta di bacheca di Facebook nel quale condividere pensieri, fatti, opinioni etc. Si segnala inoltre un processo di ibridazione con altre piattaforme, sicché anche YouTube ha preso qualcosa dai propri concorrenti.
Per esempio, ha introdotto le stories a Instagram. YouTube, al pari di Facebook, è stata dato spesso per morto. In buona sostanza, ciò è accaduto ogni qual volta che una piattaforma minimamente incentrata sui video ha raccolto un certo successo. Il riferimento è chiaramente a Twich e in misura minore a TikTok (che però concorre principalmente con Instagram). Eppure YouTube tiene botta, ed è frequentato ogni giorno da milioni di utenti solo in Italia.
Ciò che più conta, è che il tempo di permanenza non ha subito cali vistosi nel corso degli ultimi anni. Anzi, è stato sostenuto da alcune politiche del Social, come la valorizzazione dei contenuti lunghi a discapito di quelli corti.
YouTube è uno strumento di marketing di grande efficacia, per chi lo sa usare. Nondimeno, vanta alcune peculiarità che lo fanno emergere rispetto agli altri Social, ecco quali.
In realtà, YouTube non ha una propria piattaforma completamente indipendente. Infatti, YouTube Advertising si appoggia a Google ADS, che è la piattaforma pensata principalmente per gli annunci nelle pagine di ricerca. Ciò non deve stupire, anche perché YouTube… è di Google! In ogni caso, questa dinamica ricorda il Business Manager, che copre sia Facebook che Instagram, che fanno parte del medesimo gruppo. Tecnicamente, creare Ads in YouTube è molto semplice. Basta infatti…
Le impostazioni sono minime, caratteristica che tra l’altro riguarda anche Google Ads propriamente detto. Le opzioni di targhettizzazione, in particolare, sono scarne rispetto ad altri Social, come per esempio Facebook. Ciò, più che semplificare, in realtà complica le cose, in quanto esercita una maggiore pressione sulla qualità dei contenuti. La partita, insomma, si gioca lì.
Ovviamente, non è tutto rose e fiori. Le Ads in YouTube pongono in essere alcune difficoltà strutturali di cui si deve tenere conto per evitare un cocente fallimento.
Questi ostacoli sono potenzialmente limitanti? Sì. Sono insuperabili? Assolutamente no. Farcela da soli, però, è praticamente impossibile. Un motivo in più per affidarsi a un esperto, a non procedere con il fai da te.
La creazione delle Ads collegata a business locali e non è solo la punta dell’iceberg di un lavoro molto più lungo o complesso. O, per meglio dire, è l’ultimo anello di una filiera che parte molto lontano. In parole povere, la fase operativa, che prevede anche la creazione dei contenuti, va preceduta da una fase strategica. Ciò riguarda tanto il marketing online quanto il marketing offline, tanto i media tradizionali quanto quelli digitali.
Ovviamente, riguarda anche le campagne pubblicitarie su Youtbube. YouTube è una piattaforma abbastanza generalista, quindi garantisce buoni margini di discrezione. In parole povere, tradurre in contenuti le evidenze raccolte in fase strategica non è più difficile di quanto dovrebbe esserlo. Discorso diverso, ad esempio, per alcune piattaforme “borderline” come TikTok, che circoscrivono (per ora) il tipo di contenuti accettabili dall’utenza. Eseguire una buona fase strategica significa stabilire alcuni elementi importanti: il “concept”del prodotto, il pubblico, i canali da utilizzare, il messaggio da lanciare etc.
Elaborare una strategia è complesso, tradurla lo è ancora di più. Siamo nel campo del marketing “spinto”. Un motivo in più per non fare da soli e, anzi, affidarsi a un professionista.
La partita, dunque, si gioca sui video. Questo dev’essere “fatto bene”. Dove per fatto bene non si intende solo dal punto di vista tecnico, ma anche dei contenuti, del tono, della scrittura, dell’efficacia. Un video, più che bello, più che una dimostrazione di stile (che è anzi superflua) dev’essere efficace. Ecco le caratteristiche del perfetto video da YouTube.
Il tono dev’essere coerente con il pubblico. Quando ci si trova di fronte a una telecamera scatta un riflesso incondizionato, ovvero si tende a essere formali, a far vedere non già la parte migliore di sé, bensì la parte più “elegante”di sé. In realtà, il tono può essere anche trasandato, scanzonato, leggero. Come può essere, in realtà, greve e carico di professionalità. Dipende, in realtà, da chi guarda il video. Dunque, adatta lo stile al pubblico, in modo da stabilire con lui una sintonia.
Alcune domande sono tipiche, e rispondono a dei dubbi piuttosto frequenti da parte di coloro che mostrano interesse verso la gestione advertising. Eccole qui sotto forma di FAQ.
Ciao, sono Ale Lorenzi e mi occupo di Media Buying. Sono un professionista che supporta il cliente nella gestione delle azioni di digital marketing.
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